Secondo il National Research Council (USA) i livelli raccomandati di proteine e aminoacidi per i suini si basano su dati ottenuti in esperimenti eseguiti in diverse condizioni, ad es. linee genetiche, materie prime alimentari, stato di salute e pratiche di gestione (NRC, 2012). Nell'agricoltura biologica, l'equilibrio tra proteine e aminoacidi è difficile da raggiungere, soprattutto nel contesto di una dieta 100% biologica. Rapporti basati su esperienze pratiche evidenziano che il fabbisogno di aminoacidi delle moderne razze suine allevate in condizioni biologiche potrebbe essere inferiore ai livelli raccomandati, in particolare con tassi di crescita più equilibrati. Pertanto, ad esempio, l'assunzione raccomandata di lisina digeribile da parte dei suini allevati biologicamente potrebbe essere ridotta.
Per i suinetti, la fase fisiologicamente più critica è quella successiva allo svezzamento quando il loro fabbisogno proteico è elevato, ma allo stesso tempo sono sensibili ai disturbi gastrointestinali. Gli agricoltori biologici devono fare affidamento su mangimi biologici e coltivati localmente in combinazione con concentrati proteici organici per fornire un buon equilibrio di aminoacidi nella dieta.
Soluzione
L'adeguamento del fabbisogno di aminoacidi al di sotto degli attuali livelli raccomandati può aiutare i produttori biologici a soddisfare i bisogni nutrizionali di suinetti e svezzati, nel contesto di una dieta biologica al 100%. Le diete devono essere formulate in funzione delle specifiche potenzialità produttive e degli obiettivi dell'agricoltore (razza, età allo svezzamento, stato di salute effettivo, tasso di crescita mirato e conversione del mangime). Esempi di diversi fabbisogni di aminoacidi nella dieta in base a varie raccomandazioni sono mostrati nella Tabella 1.
Descrizione
L'accettazione di un livello ridotto di aminoacidi nella dieta può consentire un maggiore utilizzo delle risorse di mangime proteico prodotte localmente e semplificare la produzione dei mangimi, la manipolazione dei mangimi e la formulazione della dieta a livello di allevamento. Le diete formulanti con contenuto proteico e composizione di aminoacidi ottimali, in relazione al fabbisogno dei suinetti, miglioreranno la salute e le prestazioni di crescita e diminuiranno il rischio di eccesso di proteine nelle diete e di escrezione di azoto nell'ambiente. L'utilizzo di una percentuale maggiore di risorse alimentari locali aumenta l'autosufficienza e la sostenibilità dell'allevamento.
Raccomandazione pratica
• Gli attuali livelli raccomandati si basano sulla produzione massima che può essere raggiunta in condizioni convenzionali variabili per quanto riguarda sesso, salute, ambiente e razza.
• Utilizzare i livelli raccomandati più come linee guida e non come requisiti assoluti per ottenere una determinata prestazione in condizioni organiche, poiché la risposta dei suini può variare ulteriormente con il sesso, la salute, l'ambiente e il genotipo.
• Concentrarsi su una dieta rispettosa dell'intestino (adattata alle condizioni gastrointestinali e alle esigenze nutrizionali del suinetto) al fine di rafforzare la microflora e la salute intestinale dei suini.
• Una dieta meno densa di energia con ridotto contenuto di aminoacidi, alimentata ad libitum, può aumentare l'assunzione giornaliera di mangime da parte dei suini, e quindi assicurare un sufficiente apporto giornaliero totale di aminoacidi.
• Applicare sempre un attento monitoraggio della produzione e dello stato sanitario della mandria.
• La propria sostituzione delle scrofette potrebbe essere un modo per ottenere animali con un fabbisogno inferiore di aminoacidi.
• Contattare un consulente agricolo per la formulazione di una dieta o quando si implementano nuovi strumenti per la formulazione dei mangimi e si investe in nuove attrezzature tecniche.
• Analizzare il contenuto di proteine e aminoacidi per i principali ingredienti dei mangimi prodotti in azienda e quelli acquistati sul mercato al fine di realizzare corrette formulazioni dietetiche.
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